Un caso per Charlotte Holmes by Brittany Cavallaro

autore:Brittany Cavallaro [Cavallaro, Brittany]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858844458
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2021-09-15T07:12:12+00:00

8.

Camminai avanti e indietro di fronte a Michener Hall, soffiandomi sulle mani per tenerle al caldo. E quando infine entrai ero riuscito più o meno a riguadagnare un certo autocontrollo. La signora Dunham era al bancone della reception – non andava mai a casa? – ma io tirai dritto senza dire una parola; non volevo mettere alla prova il mio contegno faticosamente riacquisito.

Di solito, prima di cena la mia camera era vuota, ma quella sera vi trovai Tom che stava guardando un video al computer, mangiando una barretta di cioccolato. Sullo schermo c’era una ragazza che eseguiva un numero burlesque cantando una canzone in francese. Afferrai qualche parola: “lascialo, lascia tutto”. Si mordicchiava il labbro, abbassando prima una spallina e poi l’altra.

“Stai bene?” mi chiese Tom, mettendo in pausa il video. La ragazza s’immobilizzò ubbidiente.

“Sì,” risposi, “è solo una brutta giornata.”

“Sembra che tu non ne abbia molte di belle,” osservò. C’era uno sbaffo di cioccolata sul suo gilet di lana a losanghe, e notai che la confezione aperta sulla sua scrivania era quella della barretta Flake che mi aveva dato Holmes. Non era poi un gran problema – Tom e io ci eravamo dati il permesso di attingere alle reciproche riserve di cibo, entro certi limiti – ma lo presi come un colpo basso.

“Non vedo perché ti sorprenda tanto, tutto considerato,” dissi, e desiderai che se ne andasse.

Da quando ero arrivato a Sherringford, mi ero trovato in uno stato di costante solitudine senza essere davvero mai solo del tutto. La privacy era un’illusione. C’era sempre qualcun altro nella stanza, o comunque sarebbe potuto entrare in qualunque momento. Diventare amico di Holmes poteva aver smussato la sensazione di solitudine, ma non l’aveva dissipata del tutto. Nei momenti migliori, la nostra amicizia mi faceva sentire come se facessi parte di qualcosa di più grande, di più importante; come se, con lei, avessi accesso a un mondo di correnti invisibili che viaggiavano parallele al nostro. Nei momenti peggiori, non ero neanche sicuro di essere suo amico. Una cassa di risonanza umana, forse, o il conduttore per la sua sfavillante luce.

Non mi ero accorto di aver pensato a voce alta finché Tom non si era schiarito la voce.

“Anch’io avevo un amico così, una volta,” disse.

“Ah?” risposi, poco interessato. Ma Tom aveva un’espressione premurosa, e non volevo essere cattivo.

“Andrew,” proseguì. “Era l’unica persona con cui ero rimasto in contatto dopo essere partito per Sherringford, e la scorsa estate siamo stati sempre insieme. È una specie di stella nazionale del football, e prende sempre voti altissimi, e per questo motivo potrebbe sempre farla franca. Dal momento che, per il novanta per cento del tempo, è perfetto, può rimanere fuori in città per tutta la notte, a divertirsi, e tornare al­l’alba facendo credere senza problemi ai suoi genitori di essere rimasto a studiare fino a tardi. Quando ero con lui mi sentivo… invincibile.”

“Che cos’è successo?”

“Gli sbirri l’hanno beccato mentre beveva in riva al lago, e hanno dato la colpa a me.” Gli scappò un sorriso amareggiato. “La

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